Interno vuoto, olio su tela/oil on canvas , 142×205, 2002
Interno vuoto è un’opera dei primi anni duemila, e fa parte di un ciclo dedicato ai luoghi abbandonati. Alessandro Papetti (Milano, 1958) è uno dei pittori italiani più conosciuti ed apprezzati non solo nel nostro paese, ma anche a livello internazionale (Parigi, Johannesburg, Vancouver, Palm Desert California…). I soggetti prescelti esemplificano il suo intento di esplorare ogni aspetto della realtà al fine di svelare i misteri dell’esistenza. Il colore è disteso a grandi pennellate, e contenuto nelle tonalità del grigio. Il risultato è una tela quasi monocroma, della quale è protagonista la luce, che svela o nasconde ai nostri occhi porzioni di realtà. I riflessi e i giochi chiaroscurali si impadroniscono di ogni elemento, trasfigurandone la consistenza materica. Tutto è immerso in un’atmosfera liquida, che sembra estranea ai rumori e alle frenesie della vita quotidiana. La presenza dell’autore è discreta quasi nascosta, sono le cose stesse a raccontare il proprio passato.
Interno vuoto is a work from the early 2000s and is part of a series dedicated to abandoned places. Alessandro Papetti (Milano, 1958) is one of the best known and most appreciated Italian painters, not only in our country, but also abroad (Parigi, Johannesburg, Vancouver, Palm Desert California…). The chosen subjects exemplify his intent to explore every aspect of reality in order to unravel the mysteries of existence. The color is spread out in large brushstrokes, and contained in shades of gray. The result is an almost monochrome canvas, in which light is the protagonist, which reveals or hides portions of reality from our eyes. The reflections and chiaroscuro effects take possession of each element, transfiguring its material consistency. Everything is immersed in a liquid atmosphere, whoch seems alien to the hustle and bustle of everyday life. The presence of the author is discreet, almost hidden, it the things themselves that tell their past.