Il lavoro di Lee Jaehyo esemplifica quell’amore e quel rispetto per i materiali naturali, unito alla volontà di dominare ciò che la natura ha creato, esaltando la bellezza intrinseca ad ogni materia, dal legno al ferro, che poi viene plasmata dalla sua sapiente mano.
Le mani che si stringono e si cercano fotografate da Hong Sungchul e poi impresse su sottili cavi elastici, sono una riflessione sulla fragilità dei rapporti umani, uniti o divisi da sottili congiunzioni.
Una profonda attenzione per le superfici caratterizza le opere di Kim Yongjin che utilizza fili metallici per rappresentare su tela ritratti o porcellane delle tradizione coreana.